“Positiva” per il Segretario generale della Cisl la conferma da parte del Governo della presenza nella privatizzazione di Poste di una quota di azioni riservata all’azionariato popolare e collettivo, privilegiando i dipendenti anche attraverso una nuova “governance” dell’azienda per la valorizzazione della democrazia economica”.
Roma, 3 luglio 2015- “E’ positivo che il Governo abbia confermato oggi che nella privatizzazione di Poste sarà riservata una quota di azioni all’azionariato popolare e collettivo, ma privilegiando i dipendenti delle Poste anche attraverso una nuova “governance” dell’azienda per la valorizzazione della democrazia economica. Questa è una battaglia storica della Cisl che come nel caso delle Poste deve diventare un modello di sviluppo e di nuova “governance” per tutte le privatizzazioni e per un moderno coinvolgimento dei lavoratori in tutte le grandi aziende pubbliche e private del nostro paese”. E’ quanto sottolinea il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “E’ importante anche l’attenzione al mantenimento del ruolo strategico dell’azienda nella comunità nazionale che deve diventare uno dei punti qualificanti ed innovativi del piano industriale di Poste. Per la Cisl è comunque indispensabile coinvolgere il sindacato nel processo di privatizzazione e di collocamento nel mercato di Poste per discutere con il Governo e con l’azienda le ripercussioni che questo processo avrà sui livelli occupazionali e sul mantenimento di tutti i servizi postali in tutto il territorio nazionale. La privatizzazione di poste deve essere una opportunità di sviluppo per l’azienda e non una operazione contabile solo per fare cassa. In tale ottica la Cisl non si sottrarrà al confronto se questo sarà incentrato sul piano di impegni reciproci per modernizzare le relazioni industriali valorizzando la partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali”.