A soli dieci giorni dalla chiusura del primo quadrimestre (a giochi fatti, a risultati acquisiti) assistiamo ad una escalation di pressioni verso tutto il “sistema Up” che appaiono più fine a se stesse che mirate ad un reale recupero dei gap.
La violenza verbale, che in questi giorni contraddistingue tanti dirigenti aziendali territoriali che attribuiscono ai DUP, ai Commerciali ed agli Sportellisti presunte defaillance e colpevoli rilassamenti, è con tutta evidenza, il solito scaricabarile di chi, avendo subito passivamente le pressioni cerca un capro espiatorio.
A tal proposito ci sentiamo di riaffermare che l’uso delle minacce non giova alla causa e rischia di trasmettere messaggi che determinano effetti contrari a quelli desiderati.
Occorre invece dire che se su alcuni obiettivi i gap sono pesanti, praticamente irrecuperabili, su altri i risultati sono, invece, in linea, se non eccellenti.
Prima di parlare con tanta facilità di obiettivi falliti e gettare la croce sui lavoratori sarebbe necessario analizzare, la realisticità e la congruità degli obiettivi che, non dimentichiamolo, sono anche legati ad una parte importante del sistema retributivo dei lavoratori, che hanno il diritto di partecipare a sistemi raggiungibili e non solo virtuali.
Se entriamo nel dettaglio e analizziamo gli obiettivi in sofferenza, ci accorgeremo che sono diverse le cause ma uguale il risultato: su R1, su ACCREDITI, su CONTI NETTI, su PRESTITI nessuna filiale in trend; su DELP otto su nove, non in trend; su MUTUI e SIM, sette su nove.
Necessario, a questo punto, porsi delle domande: tutta colpa della “truppa” o colpe sparse e non solo in orizzontale ma, anche in verticale?
L’obiettivo quadrimestrale 2010 su R1, ad esempio, rappresenta all’incirca il 75% dell’intero budget 2009 e se sviluppiamo l’obiettivo quadrimestrale assegnato su base annua, andremo ben oltre un incremento percentuale del 100% rispetto al 2009.
L’obiettivo quadrimestrale SIM 2010 rappresenta il 50% dell’intero budget 2009 che, sviluppato su base annua, porterebbe ad un incremento, sul 2009, di ben oltre il 35%.
L’obiettivo quadrimestrale DELP conferma, grosso modo, l’obiettivo 2009.
L’obiettivo ACCREDITI NETTI e CONTI NETTI è congegnato in maniera tale da non essere raggiungibile, comunque si lavori.
Su tali semplici analisi alcune considerazioni vengono spontanee: se per stessa ammissione aziendale ci muoviamo in un quadro economico tragicamente negativo ed in un settore in forte contrazione, secondo quale teoria sarebbe possibile raddoppiare i risultati già eccezionali dello scorso anno? Quali le analisi a supporto? Quali gli strumenti?
SE il sistema incentivante collegato agli obiettivi appare per moltissimi un sogno irrealizzabile si conferma o no la mancanza di etica e di correttezza già evidenziata nel secondo semestre del 2009?
I lavoratori postali non hanno bisogno né di recuperi, né di regali, tantomeno di elargizioni, soprattutto quando hanno dimostrato quale contributo sanno offrire alla causa; basti analizzare i risultati ottenuti in questi anni che hanno attestato la nostra regione ai vertici nazionali.
Noi pensiamo che i lavoratori postali hanno bisogno di CORRETTEZZA e di ETICA.
Secondo noi, perché un sistema funzioni, occorrono pochi ma fondamentali requisiti: deve essere realmente accessibile; sfidante ma raggiungibile; equo nella spalmatura degli obiettivi, per Aree, per Filiali e per UP; deve dare obiettivi frutto di vera analisi dei mercati, delle necessità aziendali e dei consuntivi precedenti.
Non ci sembra che allo stato tutto ciò ci sia.
E’ anche per questo che appaiono ingiustificate le pressioni e i continui richiami, molto spesso sopra le righe, che non hanno un fondamento credibile, ma che traggono origine e spunto solo da numeri che sembrano messi lì, apposta, per far correre tutti.
Ci rendiamo conto, con rammarico, che si pensa di far quadrare i conti solo con questo sistema, ma ci permettiamo di eccepire che, al contrario, i lavoratori rischiano di assommare solo sfruttamento, stress ed umiliazioni immeritate.
Il rischio concreto è quindi quello di un sistema che, così congegnato, non è più tollerato e condiviso dagli stessi lavoratori; non trasmette reali motivazioni, è sperequato e non accessibile, diventa controproducente per gli stessi interessi aziendali.
Per questi motivi ribadiamo l’esigenza di un confronto su questi delicati temi, rappresentando comunque a chi ha facoltà di decidere una semplice considerazione: perseverare rischia di fare implodere il sistema, viceversa destinare “realmente” risorse ad un sistema che incentivi veramente, attraverso obiettivi realistici e non virtuali, innesca un processo virtuoso che porta benefici e riscontri all’azienda ed ai lavoratori.
Distinti saluti.
IL SEGRETARIO REGIONALE SLP-CISL
Giuseppe Lanzafame