Con l’emanazione del decreto legge 31 agosto 2013 nr 102 contenente misure di carattere fiscale e
previdenziale all’articolo 11 sono state apportate modifiche all’articolo 6 del decreto legge 29
dicembre 2011 nr 216 convertito con modificazioni dalla legge 24 febbraio 2012 nr 214.
I nuovi contratti di igiene ambientale avviati lo scorso anno sulla maggior parte degli
immobili della nostra regione, presentano preoccupanti segni di assoluta inadeguatezza, nella loro
forma tanto quanto nella loro sostanza, al punto da destare serie perplessità circa l’attenzione e la
tutela dei lavoratori di questa azienda che vive e produce quotidianamente in tali luoghi di lavoro.
Più volte i segretari territoriali hanno richiamato l‘attenzione sulla problematica,
dettagliando il degrado in cui svolgono il servizio . Più volte abbiamo sottolineato, tra l’altro, che la
scarsa qualità delle pulizie, favorisce la proliferazione di insetti, ratti, blatte, ecc.
La CISL è seriamente preoccupata per quanto sta accadendo, per la tutela della salute dei
lavoratori.
Per entrare nel merito ci chiediamo, se il fatto di stabilire per contratto che il lavaggio delle
sale di lavoro due volte l’anno, in quei luoghi dove centinaia di lavoratori svolgono il proprio
lavoro con impegno e dedizioni tutti i giorni, non abbia suscitato in qualche “capetto” la sensazione
che forse questa organizzazione sindacale, avrebbe lasciato che si perpetrasse l’ennesimo sopruso
nei confronti delle collettività per il vantaggio di pochi (economico s’intende), oppure se, come
siamo certi accadrà, l’Azienda non porrà fin da subito il rimedio a questa incresciosa situazione
assicurando il lavaggio dei pavimenti se non giornalmente quantomeno settimanalmente, in tutte le
strutture.
Non osiamo immaginare quante ore siano state dedicate alla stesura di una perizia
contrattuale capace di contemplare le famigerate “chiamate a pacchetto” e quante ore costerà
ancora pianificare, autorizzare, collaudare i preventivi autorizzativi dei pacchetti dei singoli
immobili.
Facendo un rapido calcolo, 1000 immobili circa in Sicilia, minimo 8 pacchetti medi annui
(derattizzazione, disinfestazione, lavaggio vetri e infissi, pulizie a fondo, locali tecnici e archivi,
ecc…) ovvero oltre 8000 richieste all’anno di media, per la sola ‘’pulizia’’ parziale degli immobili,
affossando di lavoro il Call Center, l’Area Immobiliare Territoriale ed i Centri Contabili per
restituire alla fine ai lavoratori un servizio scadente e fuori dalle norme concernenti l’igiene sui
posti di lavoro.
Quanto costa tutto questo lavoro preparatorio tecnico-amministrativo per garantire
l’espletamento di tali richieste a pacchetto? Riteniamo tanto, tantissimo, e forse nessuno si è
neppure preoccupato di stimarlo.
Tempo e denaro che invece si poteva e si potrebbe investire su un opportuno monitoraggio e
controllo sui posti di lavoro dove si espletano i servizi di pulizia e quindi per migliorare l’efficienza
e l’efficacia degli interventi di igiene ambientale che finora hanno lasciato largamente a desiderare.
A nostro avviso parlare di decoro, di biglietto da visita, di azioni performanti, di
produttività, di comfort per la clientela e poi offrire questo servizio, è OFFENSIVO nei confronti
dei lavoratori e dell’immagine aziendale.
Ci pare del tutto insensato nonché pericoloso, e solo in nome di una illusoria ottimizzazione
dei costi, ridurre le prestazioni di pulizia a tre volte l’anno (e non sempre) per gli uffici di
produzione mentre per le strutture ‘ tipologia Direzionale’ un solo lavaggio annuale dei pavimenti.
Ci pare ancora più preoccupante la logica alla quale si ispira tale azione, ovvero eliminare i
servizi di pulizia per realizzare un risparmio.
I risparmi non si realizzano in questo modo anche perché risulta evidente che dal conto
mancano le salatissime sanzioni che le ASP competenti applicano alle aziende inadempienti in fatto
di igiene e sicurezza.
L’economie si conseguono soprattutto eliminando gli sprechi e l’inutile sperpero di risorse,
palesemente visibile ai lavoratori sempre più sconfortati da una miope gestione aziendale che
insulta la dignità della forza lavoro, costretta ogni giorno di più a sopportare sacrifici continui e
dolorosi.
Se non muterà, con i fatti, l’attuale indirizzo intrapreso saremo costretti, nostro malgrado, ad
iniziare con una puntuale vertenza presso le autorità competenti.
Distinti saluti.
IL SEGRETARIO REGIONALE SLP CISL
(GIUSEPPE LANZAFAME)