FEDERAZIONE LAVORATORI POSTE
Sicilia
POSTE SPA
RESP. M.P. SICILIA
RESPONSABILE R.U. SUD 2
RESPONSABILE R.I. SUD 2
RESP. P.C.L SUD 2
P.C. SEGRETERIA NAZIONALE SLP-CISL
Oggetto: Lavoratori ” assenti per legge “. L’ azienda “incassa” dall’ I.N.P.S.. lasciando sportelli, recapito , ecc. senza risorse.
Il sistema normativo con il quale lo Stato traduce in atti concreti i bisogni dei lavoratori, per favorire sia la conciliazione tra casa e lavoro sia la cura della salute, sembra avere assunto in Poste Italiane un peso sempre più insostenibile che grava per intero sulla stessa categoria, per assurdo, destinataria dei benefici stessi.
Sollecitato da decenni di lotte sindacali, il welfare sociale e aziendale, non aveva certo la finalità che sembra aver preso piede in quest’azienda, che così come viene “gestito” nella sua generalità, appare più come una fonte di mero ricavo che un reale giovamento da “girare” al lavoratore.
Non sfugge che lo sforzo compiuto negli anni, dalle istituzioni, dal sindacato e dalle stesse aziende nel Paese, si è concentrato su precise azioni di garanzia del diritto all’assistenza che si conciliavano pienamente con la qualità della produzione, niente affatto sacrificata ma anzi migliorata di pari passo al benessere del lavoratore.
I costi dell’assistenza alla persona, nelle aziende oggi, è a totale carico economico dello Stato e, nel concreto, le assenze a vario titolo (allattamento, maternità, paternità, Legge 104, malattie, congedi parentali, ecc. ecc.) sono a carico dell’INPS e dell’INAIL in casi di infortunio.
Non vogliamo fare i conti della massaia ma, se si considera la grande forza lavoro in organico, non è difficile immaginare cospicui i risultati economici a carico dello Stato e a beneficio delle casse aziendali, soprattutto in considerazione del fatto che nessuna delle “assenze pagate” viene mai sostituita con risorse effettive.
In altri termini si configura un perverso ma lucroso “meccanismo”, dove ogni lavoratore in servizio effettivo incrementa la propria produzione per sopperire all’assenza del collega assente e, neanche a dirlo, senza alcun trattamento economico aggiuntivo.
Ma le conseguenze non si fermano solo a questo, a soffrirne sono i servizi, la clientela, la qualità del lavoro e il “clima” nei luoghi di lavoro, dove spesso si verificano conflittualità tra lavoratori e, in qualche caso, persino azioni discriminatorie nei confronti di coloro che legittimamente beneficiano delle tutele di legge.
Noi crediamo che sia arrivato il momento di affrontare seriamente e con estrema decisione la questione: le assenze giustificate, da molto tempo, costituiscono un lauto introito per l’azienda ed il paradosso “più assenze uguale più ricavi”, lasciando allo sbaraglio servizi e lavoratori, non può reggere più in un sistema già falcidiato dai continui esodi incentivati, dai continui e severi dimensionamenti, dalle riorganizzazioni, dalle esigenze dei servizi, della clientela, delle commesse e dei mercati di riferimento.
IL recupero economico derivante dalle assenze potrebbe invece favorire maggiore occupazione, stabilizzare magari una grossa fetta di lavoratori precari ancora presenti in azienda, oltre a rasserenare la categoria e favorire lo scenario occupazionale presente e futuro dell’azienda.
Distinti saluti.
Palermo lì, 27 ottobre 2017
IL SEGRETARIO REGIONALE SLP-CISL SICILIA
(Giuseppe Lanzafame )
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