INTERROGAZIONI ALL’ARS, PARLAMENTO NAZIONALE ED EUROPEO
INTERESSATI 29 Deputati
INTERROGAZIONE
NOTIZIE SULLA GESTIONE DELL’AZIENDA “POSTE ITALIANE” NEL TERRITORIO SICILIANO E SULLA SITUAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO.
Al Presidente della Regione e all’Assessore ….
premesso che:
Il nuovo modello di recapito che da qualche mese si sta applicando su alcuni Comuni della Sicilia ha già prodotto evidenti danni sia alla clientela che ai lavoratori in termini di disagio.
L’accordo che la CISL, insieme alle altre Organizzazioni di categoria, ha sottoscritto è stato palesemente, da parte aziendale, disatteso, proprio sulle componenti tecniche che si ritenevano indispensabili per garantirne il buon funzionamento, compatibilmente sempre alla Delibera AGCOM recepita dal Governo, che ha dato via libera alla consegna della corrispondenza a giorni alterni.
Tale risoluzione, di cui giocoforza ne abbiamo dovuto prendere atto, ha messo l’Azienda nelle condizioni di poter tagliare sui costi, ma nel contempo sta comportando notevoli disagi alla clientela la quale non riceve tutti i giorni la posta.
ritenuto che:
la problematica che oggi appare più rilevante sia quella che l’Azienda, nella sua “frenetica” corsa ai ridimensionamenti , nell’intento primario di recuperare sui profitti, ha ridotto anche dove non doveva ridurre, mettendo così in moto un’organizzazione che, mirando solo al risparmio, ha accantonato del tutto la qualità del servizio, con conseguenti enormi giacenze, senza rispettare le tempistiche che dovrebbero essere assicurate alla clientela.
Tutto ciò priva la collettività di un servizio sociale che tale non può più considerarsi, costringendo i lavoratori del settore, che ogni giorno sono in balia di se stessi, a dover operare nel pieno caos organizzativo, subendo in tal modo notevoli disagi.
considerato che:
non si vede, in atto, l’ombra di un minimo investimento su tutto ciò che l’Azienda aveva assicurato, dalla flotta aziendale, alla nuova tecnologia, dalle infrastrutture ai nuovi ed indispensabili arredi fino all’incremento degli standards di sicurezza. Senza parlare poi dei proclami lanciati a suo tempo sulla volontà di riconquistare il mercato dei PACCHI, ormai sempre più saldamente sotto il controllo dei più attrezzati competitori.
Le Organizzazioni sindacali ed in primis la CISL sono molto preoccupate. La sgradevole sensazione che le stesse hanno avuto è quello di un graduale ma inesorabile abbandono di un servizio che ad oggi dà lavoro a circa 60.000 addetti in Italia.
L’Azienda, tra l’altro, aveva promesso la trasformazione di molti contratti di lavoro da part-time in full-time, ma attualmente pare che in Sicilia soltanto 17 risorse beneficeranno di tale trasformazione.
La situazione sopra rappresentata appare alquanto allarmante per l’intero comparto, per cui necessita di un più approfondito esame e di un pronto intervento con Poste Italiane da parte sia del Governo Regionale che Nazionale.
per sapere:
se il Governo Regionale non ritenga opportuno avviare un tavolo di concertazione con l’Azienda Poste Italiane, al fine di affrontare adeguatamente i problemi del comparto ed in particolare sugli impegni aziendali assunti circa la trasformazione dei contratti da part-time a full-time, onde evitare che i lavoratori interessati rimarranno per sempre precari;
se nell’ambito delle proprie competenze ritenga di promuovere idonei interventi ed in quale misura, per una maggiore efficienza dei servizi postali nella nostra Regione.
(L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)
27 aprile 2016 Marco Lucio Forzese
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Titolo
Iniziative per il miglioramento del servizio postale in Sicilia e la tutela dei lavoratori di poste italiane spa
TESTO
XVI LEGISLATURA ARS
INTERROGAZIONE
(risposta orale)
Al Presidente della Regione, premesso che:
già da alcuni mesi, in numerosi comuni della Sicilia, Poste italiane s.p.a. ha avviato una sperimentazione nel settore recapito con consegna a giorni alterni;
tale circostanza sta producendo effetti fortemente nocivi in termini di qualità del servizio e di organizzazione del lavoro per il personale addetto, privando la collettività di un servizio di alto profilo sociale;
la decisione del Governo e dell’azienda di prevedere il recapito dei prodotti postali solo a giorni alterni determinerà inevitabilmente, già dall’anno in corso, l’esigenza di ricollocamento di centinaia di lavoratori;
è necessario evitare che le politiche aziendali siano unicamente ispirate al freddo profitto economico, e non anche (e soprattutto) all’implementazione dei servizi e della tutela delle condizioni del personale e degli utenti;
il paventato rischio di cui sopra è oltremodo attuale, avuto riguardo alla privatizzazione della Società ed alla sua quotazione in Borsa;
la necessità di garantire il suddetto servizio e tutelare il personale in forza si rende ancora più cogente se si considerano le forti criticità rappresentate dall’ attuazione del cosiddetto “Progetto Svincolo”;
in virtù del suddetto progetto, Poste italiane spa, negli anni scorsi, ha assunto circa 1.200 lavoratori in Sicilia mediante l’attuazione di un processo di esodo, in forza del quale per ogni lavoratore “full time” in uscita, l’Azienda provvedeva all’assunzione del/della figlio/a del lavoratore in uscita con contratto “part time”, previo colloquio gestionale.
tale percorso, tuttavia, ha vanificato sia le aspettative delle migliaia di genitori che hanno sacrificato il proprio posto di lavoro (con significative ripercussioni economiche) pur di garantire un’occupazione stabile ai propri figli, sia le speranze dei giovani neo-assunti, che ancora oggi attendono la trasformazione del rapporto di lavoro da “part time” a “full time”;
molti ex-lavoratori spinti a lasciare anticipatamente il proprio posto di lavoro (a fronte di un incentivo ancora non concretizzatosi) si trovano oggi ben lontani dalla soglia dell’età pensionabile per come innalzata dalla L.92/2012;
questa politica aziendale rischia di condannare al precariato oltre mille famiglie in una terra, come la Sicilia, che ha di gran lunga la più alta concentrazione di lavoratori part-time rispetto al resto del paese;
attualmente, su 3.200 operatori di sportello, ben 1.200 lavorano in regime di part-time (il 97% dei neoassunti è stato assegnato allo sportello, mentre solo pochissime unità ai servizi postali) e ciò sta rendendo ingovernabile l’organizzazione degli uffici postali;
per sapere quali iniziative ritenga opportuno intraprendere, anche nei confronti del Governo nazionale, al fine di consentire un efficiente ed efficace svolgimento del servizio postale in Sicilia da parte di Poste Italiane e, contemporaneamente, la migliore tutela dei diritti dei lavoratori della stessa azienda.
(27 aprile 2016)
LUPO
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ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08474
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 611 del 21/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: GAROFALO VINCENZO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 21/04/2016
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 21/04/2016
Stato iter: IN CORSO
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-08474
presentato da
GAROFALO Vincenzo
testo di
Giovedì 21 aprile 2016, seduta n. 611
GAROFALO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
il sindacato SLP-CISL Poste ha deciso di organizzare un sit-in di protesta per il 22 aprile 2016, dalle ore 8 alle ore 10, per denunciare i numerosi disagi e disservizi degli utenti e dei lavoratori dell’ufficio postale di Pistunina, sito nel comune di Messina;
il sindacato denuncia, ormai da due mesi, come la riorganizzazione del settore postale decisa il 22 febbraio 2016 abbia creato carichi di lavoro eccessivi in zone troppo estese per poter essere servite in maniera efficiente;
già all’inizio dell’estate del 2014 era stato segnalato il disagio creato dal mancato recapito di lettere e raccomandate, ma nessun provvedimento è stato assunto in merito;
nel gennaio del 2015 era stata ancora una volta ribadita la gravità della situazione, con i cittadini costretti spesso a pagare le more per non aver ricevuto in tempo le varie notifiche dei titoli di pagamento;
nel febbraio dello stesso anno la situazione si era ulteriormente aggravata a causa della drastica riduzione degli uffici postali sul territorio;
la carenza e la scarsa formazione del personale, la disorganizzazione, il mancato adeguamento di mezzi e strutture, l’aumento di adempimenti da svolgere, sono probabilmente alla base dell’elevato livello di stress nei lavoratori direttamente interessati;
anche tra l’utenza comincia ad affiorare la sensazione di non poter contare sull’efficiente e pronta consegna della corrispondenza a causa dei disservizi che la riorganizzazione del settore ha finito per generare;
per questi motivi, anche associazioni rappresentative dei consumatori hanno denunciato la gravità della situazione che si è venuta a creare e che è divenuta ormai insostenibile, chiedendo espressamente agli enti territoriali e alla autorità di intervenire;
proprio per evitare disagi agli utenti l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con delibera (n. 342/14/CONS) ha sottolineato che la società Poste Italiane avrebbe dovuto confrontarsi con gli enti locali prima di decidere le chiusure di sportelli e avrebbe dovuto programmare servizi alternativi ed altrettanto efficienti –:
quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di verificare che il progetto di riorganizzazione del settore non abbia arrecato disagi e un calo di efficienza nelle prestazioni oggetto della convenzione con Poste italiane, illustrando quindi le modifiche da adottare per porre fine ai disagi (peraltro ammessi e riconosciuti dalla stessa azienda postale) creati ai lavoratori di Pistunina (Messina) e all’utenza messinese. (5-08474)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):
formazione professionale
formazione sul posto di lavoro
societa’ dei consumi
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INTERROGAZIONE
A risposta orale in Aula
Al Ministro dello sviluppo economico
Premesso che:
il settore postale è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti e molti territori sono stati oggetto di una profonda riorganizzazione del servizio che ha visto talvolta la chiusura di piccole realtà considerate non più concorrenziali;
in molte zone del Paese è stata condotta un’incisiva riorganizzazione del servizio di consegna della corrispondenza; ad esempio, Poste italiane SpA ha avviato in via sperimentale in numerosi comuni dell’Emilia-Romagna e della Sicilia una modalità di consegna “a scacchiera”;
considerato che:
il tema di una partecipata riorganizzazione del servizio è stato più volte portato all’attenzione del Governo sia da parte delle istituzioni locali che dagli stessi rappresentati in Parlamento;
in particolare, come si evince dalla risposta all’atto di sindacato ispettivo 2-00244, presentato in Senato il giorno 11 febbraio 2015, l’implementazione delle procedure di riorganizzazione del servizio di consegna della posta sarebbe stata oggetto di preventiva comunicazione agli enti locali interessati da rendersi ai sindaci;
nonostante ciò, delle nuove modalità di consegna “a scacchiera” che in Emilia Romagna sono state avviate da inizio febbraio si è avuta notizia soltanto dopo le segnalazioni degli abbonati a un periodico e nessuna comunicazione è stata data ai sindaci e ai cittadini;
rilevato che:
a livello locale si è riscontrato un forte deficit di comunicazione e condivisione delle strategie sia con gli enti locali, sia con gli utenti;
l’interrogante è venuta a conoscenza del fatto che in quasi tutti i centri di distribuzione il meccanismo non funziona e le giacenze di posta si stanno accumulando, in particolare nei centri più densamente abitati;
i quotidiani nelle zone dei Comuni regolati non potranno che essere distribuiti a giorni alterni;
peraltro, secondo quanto comunicato precedentemente da Poste italiane, la riorganizzazione del sistema di consegna doveva riguardare in Italia 15 milioni di cittadini, ma solo nei comuni con meno di 30.000 abitanti e una densità inferiore a 200 abitanti per chilometro quadrato;
considerato infine che:
la popolazione coinvolta sta vivendo un momento di profondo disagio e numerosi Sindaci stanno interpellando i parlamentari per sollecitare interventi;
si chiede di sapere:
se non ritenga di dover intervenire, al di là delle prerogative di controllo sul servizio universale affidate ad AGCOM, per far si che venga salvaguardato il ruolo dell’azienda fondato su un profondo rapporto con il territorio e che venga tutelato il diritto degli utenti e delle comunità locali ad un effettivo e puntuale servizio.
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