FEDERAZIONE LAVORATORI POSTE Sicilia
Palermo, 15.4.2016
POSTE SPA
RESP. M.P. A.T. SUD 2
RESP. COMMERCIALE
RESP. R.U.
RESP. R.I.
DIRETTORI FILIALI
SEGR. NAZIONALE SLP
Oggetto: Continuità produttiva commerciale.
Da qualche giorno gli Uffici Postali della nostra regione, i DUP, gli SCF, ma anche gli OSP, stanno cominciando a misurarsi con gli effetti devastanti di un nuovo parametro, un nuovo indice di misurazione che attiene alla capacità/continuità di risposta “commerciale” della squadra dell’ufficio.
Si misurano le giornate “a zero” su ciascun prodotto ed esclusivamente sulla scorta di questo semplice dato si elaborano (!?) classifiche, si convocano le squadre degli uffici, si avviano filippiche, si palesano minacce, inviti a cambiare mestiere, proposte solo a chi lo volesse di “ trovargli altri ambiti lavorativi ”, ecc.
Insomma, il solito, inutile, corollario di frasi ad effetto, minacce, e di chi più ne ha, più ne metta.
Ma veniamo alla sostanza della questione: la continuità produttiva commerciale.
Avere, di per sé, poche o molte giornate “a zero” su questo o su quel prodotto a nostro modo di vedere non vuol dire NULLA. Soprattutto se il dato non viene confrontato con tutta una serie di altri dati che possano confortare, o meno, l’allarmismo (diremmo “l’isterismo” a volte, di questi giorni) e la necessità di intervenire.
Partiamo da una certezza: l’Ufficio Postale NON E’ una catena di montaggio! E’ un’attività commerciale! Un punto d’incontro tra domanda e offerta. E qualsiasi attività commerciale ha giornate di picchi e (anche molte) giornate “a zero”.
Perché si può essere con TANTE giornate a zero e magari essere in linea con gli obiettivi.
Si può essere con TANTE giornate a zero, in linea con l’obiettivo e con una “produzione media giornaliera” sufficiente o, addirittura, eccellente.
Si può anche essere con TANTE giornate a zero, in linea con l’obiettivo, ma con scarsa “produzione media giornaliera”.
Oppure essere con TANTE giornate a zero e non in linea con l’obiettivo.
Insomma riteniamo che quando mettiamo in campo dei parametri di misurazione occorre, SEMPRE, la necessaria capacità di lettura “complessiva” delle situazioni. Che è SEMPRE la migliore risposta. SEMPRE.
Questo talebano approccio alle questioni (anche banali), non porta da nessuna parte. Anzi porta allo scontro, all’irrigidimento, alla mortificazione tout court.
Occorre un minimo di analisi, di gestione delle dinamiche che ruotano attorno alla macchina commerciale degli UP, di capacità di capire e, solo successivamente, di intervenire laddove necessita intervenire.
Occorre, e non da ultimo, che materie come i “PRODOTTI MIFID” siano lasciati fuori da qualsiasi attività di pressing e di asfissiante monitoraggio.
Lo abbiamo denunciato solo pochi giorni fa e ci auguriamo di non dover ritornare sulla questione, che attiene a “regole e normative” esterne che DETTANO comportamenti ed attività. Tanto degli addetti alla proposizione commerciale, quanto delle politiche aziendali, centrali e sui territori.
Non riteniamo “producente” sollecitare gli uffici per le giornate “a zero” su questi prodotti,
Crediamo proprio non sia attività consona al dettato della norma.
Per tutto il resto,come detto, ampiezze di vedute, capacità di lettura, interventi mirati al recupero e non alla mortificazione alle PERSONE/LAVORATORI.
DISTINTI SALUTI.
Palermo, 15.4.2016
IL SEGRETARIO REGIONALE SLP-CISL
(GIUSEPPE LANZAFAME)