Questa O.S. intende evidenziare il precario livello organizzativo delle funzioni che sovrintendono
le attività commerciali, livello A.T., sul Territorio Regionale, regno incontrastato
dell’approssimazione, dell’improvvisazione e, tanto per cambiare, di un insopportabile azione di
pressing e di mobbing sulle persone quale unico strumento gestionale esercitato dalla dirigenza.
Si parte, intanto, da una nevrotica, continua ricerca di nuovi assetti organizzativi (pensati
più nell’ottica della razionalizzazione e del risparmio, che di effettive necessità commerciali) che, in
barba alle “persone” ( residenza, famiglia, affetti, interessi, ecc.) ne sposta la sede di applicazione,
da un giorno all’altro, anche ad oltre 200 km di distanza.
Il tutto senza coinvolgimento e senza comunicazione alcuna alle persone interessate che
apprendono del trasferimento, di fatto, in riunione plenaria, ‘’naturalmente senza i diritti economici
sanciti dal ccnl rispetto ad un trasferimento d’uffico’’.
Gli ambiti delle competenze professionali da garantire vengono sempre più allargati e chi
per tanto tempo si è occupato di un comparto, perde totalmente le proprie competenze e la professionalità
acquisita perché gli si cambia semplicemente comparto.
Aspetto ancor più grave, vengono allargati a dismisura gli ambiti territoriali di competenza
di ciascun referente.
C’è chi, da una precedente assegnazione di 2/3 filiali da gestire, passa adesso, con la nuova
riorganizzazione, a 6 filiali, suddivise tra Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale.
C’è a chi, addirittura, vengono assegnate tutte e nove le provincie dove svolgere le attività
proprie del ruolo: formazione, supporto alla vendita e vendita diretta.
Niente di più lontano dalla realtà. Niente di più assurdamente distante da una organizzazione
commerciale realmente rivolta al territorio.
E se a tale “peccato originale” aggiungiamo una pianificazione delle attività spesso improvvisata,
tutta figlia di una carenza di mezzi (auto) imbarazzante (3 pool car, cui fanno capo le richieste
di tutte le strutture) di, sempre più frequenti, priorità di tipo formativo che hanno la precedenza
su tutte le altre attività più squisitamente commerciali, ecco che il quadro si completa.
Quadri costretti a far da autista ad altri due/tre colleghi lasciati “strada facendo” a svolgere
le loro attività, che trascorrono gran parte delle loro giornate sulle strade di un’isola grandissima,
pessimamente collegata e che non riescono neanche a scaricare un pasto che vada oltre l’importo
del ticket o, addirittura, i parcheggi a pagamento.
Orari di servizio abbondantemente superati e continui inviti a “stare sul territorio”. Con
quali mezzi? Anche raccattando, qua e là, passaggi sulle auto di altre strutture. Praticamente imbucandosi
pur di raggiungere località distanti centinaia di chilometri…(ribadiamo centinaia di chilometri).
E chi osa sollevare qualche perplessità è prontamente invitato a cambiare ruolo ed a lasciare
spazio ai tanti che “aspirano a diventare futuri RCF”…
Questa è l’organizzazione commerciale di questa A.T., questo è il clima che si respira. Un
clima in cui, ad esempio, vali solo sulla scorta dei ricavi del comparto di competenza. Che, ci apre
ovvio, non può essere uguale per tutti.
Questa O.S. ritiene che si sia abbondantemente tracimato il limite e che occorra intervenire al
più presto sull’intero sistema commerciale di A.T. a cominciare:
1. dal linguaggio, che deve rientrare nei canoni dell’educazione e del rispetto per le persone;
2. dalla cessazione di un utilizzo, esclusivo, di attività ricattatorie e di mobbing quali strumenti
gestionali, che misconoscono il coinvolgimento e la valorizzazione della professionalità e delle
competenze quali strumenti primari nello sviluppo delle persone e del business;
3. riconoscendo ai dipendenti quanto di spettanza, in base alle norme ed al contratto;
4. riconducendo le zone territoriali di competenza ad ambiti più gestibili (e questo vuol dire aumentare,
in maniera sostanziale, il numero dei referenti);
5. dotando il sistema di mezzi idonei e, soprattutto, sufficienti a garantire pienamente le attività.
Con la presente chiediamo a chi di competenza, di adoperarsi, sul territorio, a garantire un clima
sufficientemente sereno e l’applicazione di strumenti e regole sottoscritte nonché modifiche atte
a rendere fattibili obiettivi, umanamente raggiungibili.
IL SEGRETARIO REGIONALE SLP-CISL
GIUSEPPE LANZAFAME