Apprendiamo che in questi giorni l’Azienda ha disposto la chiusura degli Uffici Posteimpresa
ricadenti nella regione Sicilia per il periodo dei ponti natalizi, ovvero dal 24 dicembre al 7 gennaio.
Premesso che non condividiamo la erogazione di giorni di congedo obbligato e “d’ufficio” che
nega un preciso diritto del lavoratore e disattende chiaramente la norma contrattuale in materia di ferie
(art. 36 del CCNL). Il raggiungimento di un obiettivo aziendale, infatti, non deve e non può mettere in
discussione la finalità del congedo che, come recita la norma, serve unicamente al “reintegro delle
energie psico-fisiche” e non certo a tutelare interessi economici a vario titolo.
Ciò detto, risulta quanto meno sorprendente rilevare come si possa decidere per la chiusura,
lunga due settimane consecutive, di un settore che si rivolge ad una precisa area di mercato (le imprese)
che notoriamente, proprio in quel preciso periodo, necessita di un maggiore supporto e che invece viene
privato dei servizi che, contrattualmente, sono stati in precedenza assicurati dall’Azienda.
Non toccherebbe a noi valutare gli effetti negativi derivanti da siffatta , scellerata, decisione né
entrare nelle specificità che comporterebbero disastrose conseguenze percepibili nell’immediato futuro
ma l’incredulità e l’amarezza, rispetto al tema trattato, ci spinge ad ovvie riflessioni.
Si è pensato, ad esempio, alle difficoltà dei correntisti legati all’ufficio di radicamento per la
gestione dei carnet assegni ? E al pagamento degli assegni in quanto non è prevista la circolarità degli
stessi? E all’interruzione dei servizi di sportello per tutta la clientela che ha sottoscritto accordi
commerciali (pacchi e corrispondenza) contravvenendo persino alle condizioni contrattuali?
Sono solo alcuni esempi di ordine “tecnico” perché poi occorre sottolineare come un’azione
simile metterebbe seriamente a rischio l’immagine aziendale e cancellerebbe in un solo colpo tutti i
sacrifici compiuti negli anni dai lavoratori del settore, in funzione della raccolta e della cura della
clientela, dove spesso, in nome della produttività, ci si gioca la faccia e la dignità personale.
Mentre la concorrenza assicura i servizi anche in giornate tradizionalmente non operative (vedi
il sabato per le banche), Poste Italiane chiude per ferie (al pari delle scuole…) allontanando di fatto la
clientela che ha avuto il torto di affidarsi a chi aspira ad altri più miseri obiettivi che di certo renderanno
più complicato il futuro dell’Azienda e di una intera categoria.
In ordine all’abuso che si compie a danno dei lavoratori in materia di fruizione di congedo,
evidenziandosi la mancata applicazione delle norme così come previste dal vigente CCNL,
preannunciamo iniziative a tutela dei servizi e degli interessi della categoria rappresentata.
IL SEGRETARIO REGIONALE CISL POSTE
GIUSEPPE LANZAFAME
Palermo 19.11.2013