Stiamo registrando, nell’ultimo periodo, un fastidioso aumento di messaggi intimidatori,
misti a velate minacce, che riguardano la prestazione oraria del personale Quadri.
La questione,osserviamo con stupore, non è, purtroppo, limitata a circoscritti ambiti
territoriali, ma assume i contorni di direttive più ampie che, forse, travalicano gli stessi ambiti
regionali.
E’ fastidiosa poiché continua su di una falsariga e su di uno spartito che altre volte avevano
registrato, anche nel recente passato: l’assoluta mancanza di fiducia verso il proprio personale
Quadro .
L’attenzione viene rivolta, in particolar modo, sui Quadri DUP che, senza mezzi termini,
vengono accusati di osservare orari di servizio inferiori alla prestazione contrattualmente definita.
C’è chi “entra alle 09,00, chi alle 10,00, chi alle 12,00; chi addirittura alle 14,30 o alle
15,00…” e giù pesanti allusioni e palesi minacce.
Registrato ciò, crediamo che sia tempo, adesso, che qualcuno, in questa Azienda faccia pace
con se stesso e con le “regole” che, magari, ha contribuito a redigere o che, forse, troppo
frettolosamente dimentica.
Perché le “regole”, le “norme”, quando ci sono (e, grazie a Dio, ci sono) valgono
SEMPRE. E non a secondo della convenienza della parte o del momento.
La flessibilità oraria del Quadro è contrattualmente definita. Ed è la più ampia possibile,
così come aziendalmente richiesto, in linea con la normativa esterna di riferimento ed esercitata,
secondo discrezionalità e possibilità, dallo stesso Quadro.
Una flessibilità scarsamente applicabile negli UP monoturno, che avranno serie difficoltà a
“recuperare” le maggiori prestazioni dovute a convocazioni/riunioni, corsi, squadrature,
smaltimento clientela, problematiche SDP, OMP, ecc. ecc. ecc. e, se lo fanno, magari, li si
addita….
La quantificazione della prestazione del Quadro, poi (36 ore lavorative settimanali) deve
SEMPRE fare riferimento all’arco settimanale, così come contrattualmente definito e non già alle
singole giornate.
La badgiatura unica del Quadro non è stata né una richiesta della Categoria, né di
questa O.S., ma una esclusiva iniziativa aziendale tesa, non a “riconoscere il rapporto di
fiducia”, ma ad annacquare le possibilità di riscontro delle prestazioni dei Quadri aziendali,
sicuramente ben superiori al limite contrattuale.
Stride, pertanto, questa contraddittoria presa di posizione aziendale che misconosce le
regole e le disposizioni impartite e “spara nel mucchio”, minacciando un’intera Categoria rispetto a
qualche, ipotetico, caso che deve, invece, (se c’è) essere individuato ed isolato.
E’ francamente umiliante e profondamente demotivante assistere a pistolotti misti a
neanche tanto velati avvertimenti, all’enunciazione di dati (registrazioni delle badgiature) che non
dimostrano NULLA, quando si ha assoluta contezza del fatto che il 99,99% (periodico) della
Categoria è abbondantemente “a credito”, in termini orari, con questa Azienda.
Perche, senza tema di smentita, si è sempre dato ben più di quello che una fredda norma
contrattuale ci ha chiesto. Ma se questo è il risultato, se questa è la “considerazione” che questa
Categoria ha saputo conquistarsi nel corso di questi anni, allora perché non reinserire la doppia
badgiatura? Visto l’incrinarsi di questa “fiducia” (evidentemente mal riposta), perché non
ricominciare a “ricontrollare, seriamente, i Quadri” con lo strumento adatto, il badge? E non
sparando nel mucchio o pensando di terrorizzare la platea.
Facciamolo subito, prima che la Categoria “scivoli” su questa pericolosa china, prima che
“l’allegro comportamento” contagi il gruppo!
I Quadri non ci sembrano per nulla contrari, anzi, se queste sono le premesse ed i risultati di
tanta dedizione e sacrificio, ci pare doveroso richiederla, la badgiatura in ingresso ed in uscita. A
tutela aziendale ed a tutela del personale Quadro che, a questo punto, non si sente più garantito dalla
propria Azienda.
PALERMO, 12.11.2013
IL COORD. REGIONALE QUADRI IL SEGRETARIO REGIONALE SLP-CISL
GIUSEPPE STRANO GIUSEPPE LANZAFAME